Arredare una biblioteca non significa solamente scegliere un particolare scaffale piuttosto che un determinato mobile, ma fa parte di un processo più ampio è complesso. Un percorso che prevede un’analisi approfondita dell’edificio e delle sue caratteristiche, delle esigenze funzionali del bacino di utenza a cui è destinato lo spazio, e infine della tipologia di arredi, scaffalature e mobili per biblioteca. L’obiettivo di GAM, infatti, non è tanto quello di vendere un prodotto, quanto quello di offrire un intero e completo spazio educativo e culturale.
Per comprendere le scelte che portano alla realizzazione di una biblioteca, abbiamo chiesto ad Anna Prandi, Ufficio Commerciale Biblioteca di GAM, come viene sviluppato un progetto.
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Come si progetta una biblioteca? Quali esigenze ed elementi caratterizzanti vengono studiati per arredare una biblioteca?
Ogni progetto è unico e si basa sullo studio degli ambienti da arredare (caratteristiche degli edifici, storici o moderni, e sulle loro peculiarità architettoniche) e soprattutto sulle esigenze funzionali del committente. Ai comuni criteri di progettazione, legati alla consistenza del patrimonio librario o alla tipologia dell’utenza, si affiancano le indicazioni di bibliotecari e amministratori relative alla suddivisione degli spazi e alle attività che intendono svolgere all’interno della biblioteca: non solo prestito, consultazione e studio, ma attività di narrazione e gioco per i bambini, presentazioni di libri, conferenze, performance musicali e teatrali. Quando è possibile si privilegia la progettazione partecipata con architetti e committenti.
Le scelte stilistiche privilegiano un arredo minimale e curato nei dettagli ma allo stesso tempo versatile, che richiami ed enfatizzi l’essenza dei dettagli e si integri in modo lineare e contemporaneo con gli ambienti esistenti, conferendo carattere e riconoscibilità alla biblioteca.
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Quali sono stati finora i progetti più rilevanti?
Il nostro cliente di riferimento principale in Italia è la Pubblica Amministrazione (Comuni, Università, biblioteche scolastiche) e le commesse si generano prevalentemente attraverso gare d’appalto. Operiamo da decenni in questo settore e quasi in ogni comune d’Italia abbiamo realizzato l’arredo del nido, di una scuola, della biblioteca. Siamo quindi molto conosciuti e apprezzati, grazie anche al passaparola tra i clienti soddisfatti e al lavoro della rete di vendita, che presidia costantemente il territorio. Rispondiamo a richieste specifiche di Capitolato e le sviluppiamo al meglio partendo dalla progettazione degli ambienti per arrivare all’assistenza dei nostri tecnici durante le fasi di posa degli arredi. Nessun caso fortunato o fortuito, quindi, ma lavoro costante.
Per rispondere alla domanda, direi sicuramente che il progetto più rilevante riguarda la Biblioteca del Polo Umanistico dell’Università di Padova. Il nuovo Polo è sviluppato su 22 piani in cinque edifici, raccoglie il patrimonio librario di diverse biblioteche disciplinari e costituisce la sede del Dipartimento di Studi Linguistici, Letterari, Pedagogici e dello Spettacolo. Mette a disposizione degli utenti 356.341 volumi, 63.484 annate di periodici in formato cartaceo, 3.036 risorse elettroniche disciplinari. I volumi sono collocati su 9.000 metri lineari di scaffalature, tutte direttamente accessibili da parte del pubblico. Gli scaffali sono disegnati per accogliere e integrare la struttura portante dell’edificio e in alcuni casi svolgere funzione di parapetto.
Qual è stata la biblioteca più difficile da realizzare?
In tempi recenti, il lavoro più impegnativo e che, allo stesso tempo, ci ha più inorgoglito è stato quello della Biblioteca del Beato Pellegrino dell’Università di Padova. Gli scaffali sono stati disegnati ad hoc per accogliere e integrare la struttura portante dell’edificio e in alcuni casi svolgere funzione di parapetto. Ha richiesto una settimana di rilievi in cantiere, una accurata progettazione di ogni scaffale, settimane di produzione e pianificazione della posa in opera. Ma il risultato è splendido.
Ci sono anche biblioteche più piccole per le quali il nostro intervento ha portato grandi cambiamenti: a Toscolano Maderno, l’ex Comune è diventato un’attrazione anche per i turisti del Lago di Garda, grazie agli espositori a forma di barca a vela ed elementi morbidi per i bambini modellati a forma di pesce.
Com’è formato il gruppo di lavoro GAM?
Nel settore biblioteca siamo quattro, ma lavoriamo in stretta connessione con l’ufficio tecnico, anche a Rosà, con i colleghi di altri settori e con la rete di vendita esterna: gli scambi di idee, di proposte e di competenze sono incoraggiate dalla proprietà e dalla direzione e ci consentono un’ampia e completa visione delle cose. Il nostro compito comincia con l’analisi delle richieste – spesso arrivate tramite la rete di vendita – e prosegue con i sopralluoghi, i preventivi, i layout progettuali, le viste renderizzate per illustrare il progetto, la partecipazione alle gare, la definizione degli ordini e spesso con la presenza in cantiere durante la posa degli arredi. I clienti sono seguiti, in affiancamento con agenti e rivenditori, durante l’intero percorso per creare una relazione di fiducia e di collaborazione reciproca. Succede quindi che, anche dopo qualche tempo, ci chiamino per un consulto su lavori diversi dalle nostre attività o che parlino di noi ai colleghi di altri enti.