L’Universo-Scuola cambia lo spazio
Provate a scrivere in internet su un motore di ricerca le parole “scuola covid” e otterrete oltre 230 milioni di risultati. Cosa significa? Che si è parlato tanto di questo argomento, in alcuni casi troppo e in altri troppo poco: siamo passati dalla paura alla polemica, senza dare il giusto peso alla sostanza.
La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo. E allora ci siamo preparati e, visto che siamo a scuola, abbiamo iniziato dai verbi. Capire, intuire, pensare, progettare, innovare e realizzare: tutti verbi all’infinito, perché infinite sono le potenzialità che nascono dalla loro applicazione.
Innovare la scuola
All’interno di un mondo che è stato cambiato da eventi esterni, la speranza di molti è che si possa tornare indietro. Chiederlo, o volerlo, è un po’ come vivere il presente immaginando di poter contare su una “macchina del tempo” ma, fantascienza a parte, non è così e non deve essere così. La vera generosità verso il futuro consiste nel migliorare il presente. Ecco perché il nostro obiettivo continua ad essere quello di una scuola innovativa “sempre” e non solo “adesso”. Cercare soluzioni per gestire lo spazio e proporre soluzioni alternative senza porre limiti alla spazialità non deve essere un’esigenza del momento ma un nuovo modo di pensare la scuola e di pensare alla scuola.
Gli spazi scolastici: l’idea di GAM
In GAM abbiamo fin da subito cercato di considerare il distanziamento come un principio da gestire e ottimizzare, non come un ostacolo da affrontare. In quest’ottica sono stati riorganizzati gli spazi scolastici facendo ruotare sicurezza, modernità e design attorno al bene primario: l’apprendimento dell’alunno e la sua centralità nell’universo-scuola.
L’aula è stata ripensata da GAM invertendo il senso di entrata dei banchi (non più tutti di fronte alla cattedra ma sparsi per l’aula), in modo da aumentare il distanziamento ed evitare i contatti. La cattedra tradizionale sparisce, così si libera spazio e si possono spostare i banchi che, a loro volta, vengono posizionati in modo da suddividere gli studenti tra aula e altre parti della scuola, come ad esempio i corridoi. Nasce da queste intuizioni l’idea di GAM dell’aula mobile, che si basa sul progetto di rimodulare la stanza lasciando spazi liberi più ampi e considerando “zone utili” anche gli angoli meno sfruttati. E poi, punti di igienizzazione mani all’entrata dell’istituto, delle aule e in tutti gli altri luoghi possibili. Tutte queste soluzioni devono coesistere insieme nel modo più armonioso e performante possibile. È un percorso di diversi spazi all’interno della stessa scuola: un restyling di concezione per insegnanti, studenti, architetti e pubblica amministrazione.
La scuola deve adattare lo spazio
Evolvendo questi concetti e spingendoli fino alla soglia dell’innovazione concettuale, in GAM l’espansione dell’aula si estende anche fuori, anche all’aperto. Il messaggio è chiaro: la scuola deve adattare lo spazio. Non solo usare milioni di banchi a rotelle ma pensare a nuove soluzioni. Se la scuola sostituisce i banchi tradizionali con quelli a rotelle non sta facendo altro che immettere lo stesso numero di prodotti nello stesso spazio. Questo, tanto per restare in tema, è un po’ come copiare il compito in classe da un compagno nemmeno tanto bravo. Il risultato è un voto insufficiente. Quello che la scuola chiede, quello che GAM propone, sono nuove regole. Un timbro per quel passaporto verso un futuro che appartiene a coloro i quali oggi si preparano ad affrontarlo… conoscendone le (nuove) regole.